ANDAMENTO IN ROSSO
Per la mostra collettiva EXPERIMENTUM CRUCIS a cura di Rosa Anna Musumeci e Philippe Terrier-Hermann, l’artista Sasha Vinci sceglie di creare un’installazione site specific in un luogo particolarmente simbolico: l’antica abside della Chiesa di Sant’Antonio da Padova.
L’artista colloca tra le rovine dello scavo un’installazione che fonde tra loro gli elementi fondamentali delle opere Non si disegna il cielo e Non tocca terra la parola, in una composizione che aggiunge nuove riflessioni rispetto alle opere già realizzate e che dialoga con il contesto.
Andamento in Rosso si rivela nella sua totalità e complessità man mano che lo spettatore si avvicina. Il titolo trae ispirazione dal termine inglese redshift che in astronomia e astrofisica indica il fenomeno, conseguenza dell’espansione dell’Universo, per cui la luce o altra radiazione elettromagnetica emessa da un oggetto in allontanamento si sposta verso il colore rosso. Questo effetto aiuta in particolare a misurare la distanza di galassie e stelle molto lontane dalla Terra.
All’interno dello scavo Sasha Vinci installa un grande disco circolare retroilluminato, realizzato in corten, su cui è incisa la panoramica celeste visibile dalla città di Noto, esattamente nella notte tra 7 e 8 agosto, data d’inaugurazione della mostra e momento simbolico di scambio e confronto attraverso l’arte.
La luce che filtra dalle incisioni del disco disegna sulla superficie un cielo stellato con le sue costellazioni. Lungo il perimetro della struttura in acciaio, invece, si stagliano verso l’alto otto aste in corten che sorreggono dei pennacchi rossi. Ogni asta corrisponde ad una nota ben precisa del Circolo delle quinte, rapporto musicale caro all’artista e spesso utilizzato per le sue installazioni. Il riferimento alla musica non è però solo metaforico, l’opera infatti si completa con un suono che si propaga dalla cavità dell’abside: è il “canto” delle stelle, una melodia suonata da più strumenti, che si sviluppa in modo ciclico, attraverso dei salti di quinta. A questa si sovrappongono e intercalano suoni di diversa natura, in particolare il rimbombo generato dallo stesso corten quando viene colpito. La composizione è stata realizzata dall’artista in collaborazione con il musicista Vincent Migliorisi. L’opera si rivela allo spettatore elemento dopo elemento, seguendo le stesse fasi del processo di creazione: prima si percepisce la melodia, poi si scorgono i pennacchi che emergono ad altezze diverse dalla cavità e infine, solo affacciandosi dal ballatoio, lo spettatore può vedere il disco circolare deposto a terra che rappresenta il cielo di Noto, in un’inversione di prospettiva. È un cielo che si conosce, ma rispetto a quello reale, che è comunque concettualmente parte dell’opera, è un cielo finito, che si contiene con lo sguardo.
Il rosso dei pennacchi è il rosso della terra, che si accorda alle sfumature di arancio e di bruno dell’acciaio corten che sfuma e cambia colore durante il processo di ossidazione.
Con Andamento in Rosso l’artista esprime così il mistero del cosmo, la luce delle stelle che attraversa lo spazio e il tempo, e i suoni che vengono emessi da differenti corpi celesti. L’opera è una riflessione sulla finitudine dell’essere umano e sul suo essere parte di un universo ampio e complesso, dove sembra che tutto abbia un ordine e un senso, anche se non sempre è intellegibile. Con l’installazione l’artista effettua un tentativo di “contenimento” del cielo, in un processo di razionalizzazione e di sintesi che permette, a chiunque lo osservi, di sentirsene parte.